L’ambra, l’oro del Baltico (Russia), così come per noi lo è il corallo rosso.
L’ambra è una resina fossile indurita, formatasi da una conifera il “Pinus succinefera” (ora estinto), dai due ai cinquanta milioni di anni fa.
I latini la chiamavano appunto “succinum” e ancora nel Baltico la chiamano Succinite, la loro “yantar”, ambra in Russo. A volte traslucida, colore giallo o meglio tutte le tonalità e intensità del giallo: arancio, marrone, rossiccia e persino bianco latte, questa detta “ambra reale”.
Bellissima anche grezza, (che mi ricorda, infilata a collana, quelle “corone” di fichi secchi che si vedono in meridione, per far seccare appunto i fichi), curativa persino, quella grezza, aiuta a sopportare il dolore alle gengive per i bimbi che devono mettere su i dentini, sovente viene regalata in questa occasione l’ambra da “ciucciare”. L’ambra ha un suo aroma, se si riscalda profuma, ma attenzione è infiammabile e se strofinata, produce elettricità.
Inutile dire che le imitazioni si sprecano con plastica, vetro, resine naturali e sintetiche.
Ma l’ambra, l’antichissima AMBRA è “pietra” senza età, nobile, calda, elegante, anche con le sue inclusioni, che non sono altro che piccoli insetti o foglie o tutto ciò che la resina della conifera ha inglobato con se, vera pacchia per i paleontologi.
I colori dell’ambra baltica

La bellissima ambra reale

Ambra grezza
E’ il Baltico che ci offre il 90% dell’ambra che si impiega in gioielleria, una volta la maggior quantità arrivava dal porto di Kaliningrad, ma giacimenti di ambra baltica, ora provengono dalla Danimarca, Finlandia, Estonia, Lettonia, Polonia e Germania e da quelle zone “limitrofe”.
Anche l’ambra Meso/Americana o quella che proviene dalla Repubblica Dominicana, è speciale nei colori, tutta l’ambra tropicale ha una sua zona di estrazione detta “Amber Valley”. Bellissima e rara quella verde della Columbia.
Rara e costosissima ambra è quella BLU o BLU/ROSSICCIA della Repubblica Dominicana, puro splendore per gli occhi!!
Aggiungo una chicca, anche per me, perchè non sapevo di questa notizia, senza andare tanto lontano, la nostra bella Sicilia, proprio nella sua punta più sud orientale, ha una costa che viene chiamata “costa dell’ambra” in prossimità del fiume Simeto, dove dal 1984 si è ritrovata una splendida, rara ambra detta appunto SIMETITE, dal bellissimo colore scuro rossastro/bluastro, quasi come quella Dominicana.
Ancora un piccolo accenno alla COPALE, simile all’ambra, ma più “giovane”, ha un aspetto più opaco e lattiginoso, più fragile e ricca di inclusioni, ovvero insetti o simili, perfettamente conservati tanto che, se la si fa sciogliere in etere o benzina, si possono recuperare gli insetti.
Bellissima anche questa, diciamo più etnica, tanto che è solitamente tagliata in pezzi molto grandi, in Tibet, le donne si adornano con questa resina, pesa pochissimo e non devono reggere nessun peso, come d’altronde anche per l’ambra, che è leggerissima, provare per credere.
Copale
Non mi rimane che farVi conoscere il GIAIETTO
Sapete come lo chiamano anche il giaietto? Lo chiamano “l’ambra nera”! Si perché innanzitutto è nero, una volta lucidato e spazzolato esibisce un lustro che non teme il tempo e come l’ambra è leggerissimo.
Non è una resina, è una varietà di lignite, simile al carbone ma più duro, resto fossile di foreste millennarie che si trovano lungo le scogliere di Whitby, nello Yorkshire in Inghilterra. Peraltro località amena, con una bellissima spiaggia, nella quale passeggiando potete imbattervi in pietre (fossili anche queste) di ammonnite, che sono anche e oltretutto lo stemma di questa cittadina famosa per i suoi fossili.
Tornando al giaietto, fu proprio il periodo Vittoriano a dargli fama in tutto il mondo. La regina Vittoria aveva parecchi esemplari di gioielli in giaietto, anche perché essendo nero fu fonte di produzione per farne “perle” nere come ornamento per circostanze funebri.
A Whitby, dove esiste il più rinomato giaietto al mondo, si trova anche un museo che custodisce una vasta collezione di giaietti corredati dalla relativa storia dei pezzi. E’ prezioso per la sua storia e il suo prezzo è abbordabile, certo non arriva a costare quanto l’ambra. Interessante “pietra”.
GIOIELLI PERIODO VITTORIANO…tra il sacro e il profano.