… permette ad ogni donna, con pochi piccoli passaggi, di donare al suo look un tocco di personalità o ai suoi gesti quotidiani il piacere di un’antica tradizione.
Adoro il Giappone: è un Paese con un raffinatissimo gusto e proprio la mia passione per le forme espressive del Sol Levante mi ha permesso di avvicinarmi al Furoshiki.
Il Furoshiki, letteralmente telo bagno, è un quadrato di stoffa che attraverso l’arte dei nodi si trasforma in borsa, contenitore, abbigliamento o raffinato packaging. Una vera e propria arte, tramandata di generazione in generazione, a dimostrazione del gusto estetico di questo Paese.
La sua origine è veramente lontanissima, nel 710 – 784 d.C., tempo dei Nara, veniva chiamato Hiradzutsumi – fascia piegata, prese in seguito il nome di Furoshiki nel periodo Edo (1603 – 1868 d.C.).
Oggi in Giappone il Furoshiki, per iniziativa del Ministero per l’Ambiente giapponese, viene utilizzato in sostituzione delle shopper in plastica, tale iniziativa è stata denominata “Mottainai Furoshiki”. “Mottainai” significa “non sprecare” e fa riferimento all’essenza delle cose: tutte le cose hanno un anima, sono lo spirito (kami) del materiale di cui sono state create, gettarle o sprecarle vuol dire non rispettare la loro anima.
Quindi via libera alla fantasia e alla creatività, rispettando anche l’ambiente!
Le dimensioni del quadrato di stoffa da utilizzare può variare a seconda dell’uso che vogliamo fare, così come i colori, le decorazioni ed il tessuto; io ho deciso di utilizzare seta dipinta a mano e giorno dopo giorno andrò a realizzare diverse annodature per trasformare i foulard in accessori unici; in cantiere vi è anche l’idea di associare l’accessorio ad un libro di haiku o waka.
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