Forse è grazie a queste due donne che Picasso ha dato vita alle opere più apprezzate e famose della sua carriera. Due donne assai simili, ma totalmente diverse sia nell’aspetto fisico, dato che la prima era bionda e alta mentre la seconda bruna e minuta, sia intellettualmente. Molti i ritratti di Picasso a loro dedicati ed è proprio da questi che si marcano ed evidenziano le differenze. Dall’elegante serietà di Dora, che viene mostrata da Picasso come una donna dal carattere carismatico e deciso, alla contrapposta dolcezza e allegria di Marie. Dora fu una delle poche amanti a “sopravvivere” a Picasso, sebbene ha sempre dichiarato: “Io non sono stata l’amante di Picasso. Lui era soltanto il mio padrone“. Marie-Thérèse si suicidò impiccandosi quattro anni dopo la morte dello stesso artista.
Picasso chiese a Marie-Thérèse di posare per una serie di quadri dedicati a figure di donne che lo portò a una visione più morbida e sensuale del femminile. Linee sempre arrotondate, quasi mai marcate e decise. Toni brillanti che si vanno a spegnere in tinte pastello. Andamenti curvilinei che assecondano le linee morbide dalla modella.
La figura di Dora viene quasi sempre “storpiata” e accentuata. Il suo volto in quest’opera viene reso combinando la visione frontale e quella di profilo, con occhi rivolti in differenti direzioni, svelando più che mai il carattere della modella. Colori sgargianti a tratti “fluorescenti”, per accentuare la figura della fotografa slava.
Continuo a ripetermi che Picasso fu certamente un genio, eppure, sono veramente pochissime le sue opere che mi piacciono.
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