Una sera le stelline più vicine a mamma luna dissero: “Perché dobbiamo star sempre ferme nello stesso posto? Noi desideriamo muoverci: lasciaci andare, mamma.”
La luna non sapeva che fare: non poteva lasciarle muovere tutte, perché avrebbero messo in disordine il cielo; così pensò di accontentarne una sola, la più buona e la più umile.
C’era infatti una stellina che non si lamentava mai, se ne stava quasi nascosta e mandava una luce debole debole. La povera stellina aveva una punta rotta e ne provava tanta vergogna. La mamma volle renderla felice e coprì la punta spezzata con una bella striscia di argento, lunga e svolazzante.
La stellina, quando si vide così bella, risplendette d’una luce più viva.
Mamma luna le disse: “Va’ pure un po’ a spasso, cara, va’ dove vuoi.”
La buona stellina volle rendersi utile a qualcuno. Guardò sulla terra, e vide tre Re che andavano sui cammelli, e sentì che cercavano il Bambino Gesù per adorarlo. Allora si abbassò, si abbassò, finché i tre Re la videro.
“Oh! – gridarono – una stella cometa che si muove nel cielo! Seguiamola!”
La stellina li guidò fino ad una capanna piena di luci e di canti.
Su un povero giaciglio il Bambino Gesù apriva le braccia in un gesto d’amore. I Re lo adorarono e gli offrirono doni.
La stellina, che si era posata sul tetto, si senti felice.
Bellissima questa storia
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la quattordicesima finestrella ci mostra una stella cometa e la sua storia.
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