Marco, bambino terrestre, era andato a trovare Marcus, bambino spaziale.
Si incontrarono alla stazione interplanetaria.
Lì cominciava la città spaziale, che assomigliava alle città terrestri, con strade, case e piazze. Ai lati di un viale crescevano due lunghissime file di abeti.
Sui loro rami brillavano stelle, lampadine e palloncini lucenti, rossi, gialli, blu. Erano alberi di Natale.
Scusa – domandò Marco: “Ma che giorno è oggi?”
“È Natale” rispose Marcus allegramente.
Intanto si erano avvicinati a un deposito di cavalli a dondolo: Marcus ne scelse uno, con una sella a due posti e invitò Marco a montare in groppa.
Questi sono i nostri «robot» e servono per i trasporti pubblici, come i taxi – spiegò Marcus.
Il cavallo a dondolo partì senza scosse e senza rumore, scivolando come una barca sull’acqua.
Centinaia e centinaia di alberi di Natale grandi e piccoli spuntavano dappertutto, persino sui tetti e nei vasetti da fiori che stavano sui balconi.
A Marco venne un dubbio e chiese: “Marcus, ieri che giorno era?”
“Natale” rispose Marcus senza esitare.
“E che giorno sarà domani?”
“Natale, Marco, Natale: te l’ho già detto.”
“Ma se Natale era ieri!…”
“Ieri, oggi, domani, tutti i giorni. È Natale tutti i giorni, da noi.”
Voglio proprio vedere se Newwhitebear fa il “verso” anche a Gianni Rodari…
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meravigliosa
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Non c’è che dire complimenti alla professionalità
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non poteva mancare Rodari e spunta fuori dalla finestrella aperta.
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