Quella della Befana è una tradizione cara in varie parti del mondo, le cui origini si perdono nella notte dei tempi; da nord, a sud, da est, a ovest questa arzilla vecchietta resta, per tutti, una figura estremamente positiva, buona e generosa, specie con i bambini, che attendono ansiosi il suo arrivo…
In questo simpatico personaggio alcuni identificano il mito di una Divinità genitrice primordiale, signora della vita e della morte; mentre secondo altri, la Befana rappresenterebbe l’immagine della Divinità protettrice del focolare domestico.
Secondo la leggenda, i Re Magi, mentre erano diretti verso Betlemme, con i loro preziosi doni per Gesù, videro scomparire improvvisamente la stella cometa che, com’è noto, stavano seguendo…
Senza perdersi d’animo, i Magi chiesero aiuto ad una vecchietta che indicò loro la direzione, rifiutandosi, però, di seguirli fino a Betlemme, per rendere omaggio a Gesù appena nato.
Subito dopo, però, la vecchietta, pentitasi per esser tornata a casa, invece che seguire i Magi, si mise sulle loro tracce, con un carico di dolci e leccornie, che iniziò a distribuire ai bambini più buoni, calandosi, nottetempo, dai camini, nella vana speranza di incontrare anche Gesù…
Da quel giorno, la leggenda vuole che ogni anno, nella notte tra il 5 e il 6 gennaio, la vecchietta, che noi chiamiamo Befana, voli di casa in casa, cavalcando una vecchia scopa, portando dolci ai bambini, per farsi perdonare la sua mancata visita a Gesù, con i Magi.
La Befana indossa un ampio gonnellone, un grembiule con le tasche, uno scialle, un fazzolettone in testa (e non il cappellone a punta, perché non è una strega…), un paio di vecchie ciabatte rotte, il tutto “condito” da vistosissime toppe multicolori…, e a dispetto del suo aspetto, tutt’altro che rassicurante (da bambino, ricordo che avevo il terrore di vederla e stringevo forte gli occhi, nel letto, mentre la aspettavo…), resta una “nonnina” tenerissima, con un cuore grande così!!!
E allora…:
“…La Befana vien di notte
con le scarpe tutte rotte
con le toppe alla sottana:
Viva, viva la Befana!”
testo by Roberto Pellegrini
nel veneto e nel Friuli è la notte dei falò. Si brucia la ‘vecia’ per capire come sarà il raccolto.
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