Il vecchio film con John Wayne, della domenica pomeriggio, è finito: l’inconfondibile “THE END” a tutto schermo (era un bel po’ che non mi ci imbattevo…), ne è la conferma inequivocabile…
E’ l’ora della “pennichella” – più o meno le tre -, e nell’accingermi a spegnere il televisore, per mettermi a leggere qualcosa, sorrido.
Sorrido, perché nel rivedere certi film (che oggi, francamente, suscitano quasi tenerezza), balzano agli occhi i modi estremamente garbati dei personaggi, la loro meticolosa osservanza di tutti i dettami del Galateo (postille incluse), la loro affettata gentilezza, che a volte appare persino esagerata, complice, forse, un doppiaggio da “Saggio di Letteratura”:
– Madame, io ritengo opportuno che mi permetta di salutarla, possibilmente con un bacio…! -, dice “lui”, col sopracciglio alzato e l’aria sorniona.
– Sì…: acconsento…! -, risponde “lei”, aprendo il ventaglio… Dialoghi ormai divenuti reperti archeologici, che fanno davvero brillare certe pellicole, come stelle d’altri tempi…
Divago in queste riflessioni “leggere”, quando un rumoraccio attraversa i miei timpani, riportandomi alla realtà.
Sul balcone di un appartamento di un condominio di fronte al mio, un troglodita (avrà tra i venticinque e i trent’anni), ha avuto le bella idea di togliere la ruggine dalla sua ringhiera, servendosi del flessibile, e producendo un fracasso bestiale, in un un orario piuttosto “delicato”…
Dalla finestra a fianco si affaccia una signora anziana, minuta, chioma candida:
– Mi scusi, giovanotto… –
– Sì, cosa c’è? Dica…. –
– Non potrebbe rimandare a più tardi questo lavoro ? –
_ Ma non mi rompa i cxxxxxxi, signora! -, e giù col flessibile.
– Povera Italia! -, sospira la signora, richiudendo la finestra.
E poveri noi, aggiungo…
Ecco: certi individui dovrebbero poter parlare soltanto se doppiati dai doppiatori “vintage” di quei film in bianco e nero… Buone maniere garantite, a D.O.C.
Farebbero certo meno danni a se stessi. Ma soprattutto al prossimo.