Il concetto di Yin e di Yang ha origine dall’antica filosofia cinese, ma lo incontriamo anche in molte altre culture. Il suo significato si svela nella natura che ci circonda.
L’alternarsi del giorno e della notte, della luce e del buio, il mattino che penetra il buio della notte, il tramonto che permette alle tenebre di avvolgere la luce. un rapporto che si modifica nello scorrere delle ore, ma che non si esclude vicendevolmente. Lo stesso alternarsi delle stagioni che vede il culmine della luce, quindi dello Yang, nell’equinozio estivo e che, via via, si modifica sino al solstizio invernale, culmine dello Yin.
Ma non solo, anche in altri contesti, questo concetto di opposto è presente e ben equilibrato: all’inspirazione segue l’espirazione, alla sistole segue la diastole ecc. Insomma, tutto ciò che esiste possiede due polarità: una yin ed una yang, che a sua volta possiede al suo interno una componente yin e yang.
Per capirci l’alba ha in sé una componente di buio più alta del mezzogiorno; il freddo contiene più yin del fresco; la mezzanotte porta già in sé il seme dello yang che produrrà il giorno.
Yin e Yang sono interdipendenti, esercitano un controllo l’uno sull’altro e si trasformano uno nell’altro in modo armonioso.
Tutto ciò è ben rappresentato nel simbolo denominato T’ai Chi Tu, suddiviso in due parti uguali, simmetricamente opposte, mediante una curva a forma di S verticale, una parte è di colore nero, l’altra di colore bianco, al loro interno un pallino rotondo che rappresenta il principio opposto.
Sovvengono a questo punto delle riflessioni, osservando la nostra società e la globalizzazione del nostro vivere quotidiano, sembra che il principio sopra descritto venga offuscato. Tutto sembra essere visto in termini assoluti, si è portati a vedere ed a valutare in modo netto, o con me o contro di me, una persona è buona od è cattiva. Sembra che la razionalità offuschi la parte emotiva che è presente in tutti quanti noi.
Non riusciamo più a percepire le sfumature che danno impulso, creano cambiamenti e ci permettono di comprendere che tutto è relativo e può cambiare.
Riuscire a trovare il punto dove la razionalità si sintonizza con l’emozione permette un grosso passo avanti verso l’armonia, l’accettazione e l’indispensabile equilibrio per vivere in sintonia con gli altri e la natura stessa.