La moda Positano scoppiò negli anni ’50, ma è una tradizione che viene da molto lontano. Da subito raccolse consensi, anche se i tessuti utilizzati erano poveri, tanto da essere definiti “pezze”, da ciò il nome “Le Pezze di Positano”.
Alla faccia delle pezze! Oggi questi abiti si trovano in tessuti freschi, finanche in sangallo e ovviamente pizzi e merletti.
Ma vediamo un po’ la storia…
Il pittore inglese dell’Ottocento: John Ruskin, durante un suo viaggio in Italia nel 1847, sostò a Positano e non mancò di appuntare sul suo taccuino queste parole: “Folle di contadini vanno su e giù per la valle – belli nei lineamenti e nell’ossatura – impudenti, comunque e le donne sfacciate. Una ragazza sorridente di quattordici o quindici anni, il più fine viso che io abbia visto in Italia – una perfetta ninfa del mare. Abito peculiare: un fazzoletto obliquo sul petto, vivace nel colore, corsetto aperto, sottane corte e grandi sandali ai piedi.”
Ciò lascia supporre che Ruskin era alquanto meravigliato del fatto che le donne da queste parti sorridessero agli estranei, vestissero con abiti colorati e succinti e non camminassero con gli occhi chini al suolo.
Per questa gente di mare, abituata alle incursioni dei pirati e alle tempeste della natura, i corsetti slacciati e le gonne corte non erano un’indecenza, ma solo semplicità, in perfetta sintonia con il clima dei luoghi.
A quel tempo l'”alta stagione” era considerata quella invernale, perché i forestieri nordici qui traevano giovamento ai malanni contratti nei loro rigidi paesi di origine. ma pian piano i tempi cambiarono e Positano divenne meta estiva ambita a partire dagli anni del dopoguerra; qui approdarono pittori, musicisti, scrittori e naturalmente, il turismo si fece strada e non mancarono le star del jet set.
Fu così che alcune sarte del posto si inventarono nuove strade per l’attività tessile, cominciarono a realizzare bikini all’uncinetto, abiti ampi con scollature profonde, gonne con inserti di merletto e camicioni da portare come copricostume. Insomma un mix di originalità ed eleganza che coinvolse i visitatori e le visitatrici.
Agli abiti si abbinarono poi sandali bassi in cuoio rigorosamente fatti a mano, tipici della manifattura calzaturiera di Capri e Sorrento, che raccolsero il consenso di icone come Brigitte Bardot e Jackie Onassis.
Oggi è possibile trovare questi modelli, a “ragno” o a “fratino”, arricchiti da pietre o applicazioni gioiello.
Se vi trovate in zona, vale la pena visitare questa perla colorata della Costiera Amalfitana.
Bellissimo articolo con bellissime foto!
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Positano un paradiso!
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