Io ed Ego sono concetti millenari, da sempre al centro di studi; la cosidetta psicologia dell’auto-conoscenza, dove troviamo diversi livelli di coscienza ed il modo in cui interagiscono tra essi, è studiata in Oriente ed Occidente con grande interesse e quanto emerge è che: le teorie portano più o meno alle stesse conclusioni.
Raggiungere un alto stato di coscienza e, di conseguenza il “benessere” è per entrambe le culture l’obiettivo finale.
Ognuno di noi percepisce quotidianamente ed attraverso i sensi, ciò che lo circonda (luoghi, situazioni, persone…) nella sua apparenza, ossia solo nella parte “superficiale”. Trattandosi di un’apparenza, con molta probabilità vi è una parte assai ingannevole e non è difficile cadere in errore.
Cosa apprendiamo dagli studiosi orientali ed occidentali?
L’Ego (chiamato in Occidente “preconscio” ed in Oriente “Zona Grigia”) è caratterizzato da un’esaltazione della propria immagine, dalla percezione di noi stessi e di come ci relazioniamo con gli altri, quindi condiziona gran parte dei nostri comportamenti.
In questo ambito incontriamo una netta divergenza tra le due culture, in quella orientale si consiglia di non esaltare il proprio Ego, in quella Occidentale, al contrario, si spinge ad enfatizzare oltre modo l’Ego rendendolo sinonimo di un carattere vincente.
Personalmente concordo più con la filosofia orientale, in quanto l’esaltazione dell’Ego produce lo schiacciamento dell’Essere a favore dell’Apparire.
L’Io (in Occidente chiamato “inconscio” ed in Oriente “mondo dell’Ignoto”) è la parte più profonda ed ignota di ogni essere umano ed il mediatore della consapevolezza dell’Essere, trovandosi in esso difetti e virtù di ognuno.
L’armonia e la coincidenza tra Ego ed Io fanno emergere la coscienza, la loro armonia permette lo sviluppo di valori come l’amore, l’umiltà, la sincerità, l’altruismo, ecc., ossia tutti quei valori che rendono costruttiva la vita di una persona per sé stessa e per chi la circonda.
Quindi Io ed Ego non sono affatto sinonimi, ma due parti ben distinte che dovremmo tutti quanti fare lo sforzo introspettivo di analizzare, per andare verso la nostra auto-conoscenza.