O per meglio dire: un pezzo di storia ai piedi.
Degli indizi lasciano supporre che questo tipo di calzatura sia comparso all’epoca di Annibale nel 200 a.C., quando i lanciatori di pietra del generale cartaginese le indossavano nelle loro battaglie contro i Romani.
La resistenza delle avarcas affascinò i contadini ed i pescatori del luogo che cominciarono ad utilizzarle durante il loro lavoro quotidiano; piano piano queste calzature conquistarono tutti, compresi i turisti che nel ventesimo secolo cominciarono a frequentare questi luoghi.

Inizialmente si fabbricavano a mano, erano in pelle e cucite con un filo cerato, oggigiorno la loro fabbricazione è un poco cambiata, ma restano ancora una delle caratteristiche artigianali del luogo.
La suola fu la prima cosa che cambiò e ottenne l’aspetto che ha attualmente. Con l’avvento delle automobili all’inizio del ventesimo secolo si ebbe l’idea di introdurre la gomma nella suola dando una comodità migliore e una maggiore protezione contro l’umidità.

Pian piano le minorchine sono diventate dei veri e propri must have della moda, indipendentemente dall’età o dal sesso. La loro comodità, la loro qualità e facilità per abbinarle ad una svariatissima molteplicità di look, hanno fatto sì che, stagione dopo stagione, siano diventate una vera e propria tendenza, un accessorio che tutti vogliono avere.
Chi avrebbe detto secoli fa che questo tipo di calzature sarebbe cambiato tanto e sarebbe diventato così tanto di moda? Oggi se ne trovano di svariati tipi: colorate, glitterate, disegnate, insomma non resta che l’imbarazzo della scelta, sicuramente più difficile che non nel secondo secolo a.C.
sono insostituibili, ne ho un paio molto bello e lo tengo carissimo
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