Inizia oggi la rubrica L’angolino del… “ripasso”, che, senza avanzare nessuna particolare pretesa, sarà semplicemente un “viaggio”, a macchia di leopardo (non ci sarà una precisa scaletta…), tra le infinite regole, i trabocchetti, le particolarità della nostra meravigliosa Lingua Italiana, non per niente, tra le più complicate del mondo…
Potrà essere – chissà – l’occasione, per rinfrescarci la memoria…
Primo caso
Si scrive da o dà?
In realtà dipende da ciò che vogliamo dire!
Quando è voce del verbo dare, scriveremo: dà.
Esempio: Giorgio mi dà il giornale.
Quando è usato, invece, come proposizione semplice, useremo: da.
Esempio: Sono stato invitato da Katiuscia.
Infine, nel caso in cui si utilizzi come imperativo alla seconda persona singolare, dovremo mettere l’apostrofo: da’
Esempio: Da’ (dai tu!) un quaderno nuovo a tua sorella, per piacere!
Secondo caso
Quando dire ed, o ad, invece che e, o a?
L’uso della cosiddetta D eufonica (in greco: bel suono) è consentito solo nel caso in cui la parola che segue inizi con la stessa vocale.
Esempio: Era felice ed euforica/E’ andata ad Amsterdam
Alla prossima.

…e adesso: INTERVALLO!
a cura di Roberto Pellegrini
pazzesco che ci siano queste incertezze (che ci sono)
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