Cosa trasforma, agli occhi del mondo, una pagina scritta, o un disegno su una tela, o un qualsiasi altro “impegno” creativo in un’opera d’arte?

Probabilmente, potremmo azzardare come spiegazione, l’esatta corrispondenza tra ciò che l’artista percepisce, nel compiere il suo lavoro, e ciò che riesce effettivamente a trasmettere.

Quando ciò accade, infatti, l'”opera” diviene non più, o non soltanto, conseguenza naturale di un’emozione personale, intimamente vissuta dal creativo, ma anche “fonte emozionale” per chiunque le si accosti, con l’anima sgombra da qualsiasi interferenza concettuale, pur tenendo conto del percorso umano dell’ artista.

Immergersi nell’opera d’arte, così, assume il significato di una vera e propria “catarsi”, i cui benefici risulteranno tanto più evidenti, quanto più ci si avvicinerà ad essa lontani da pregiudizi o aspettative di sorta.
In questo modo, il messaggio insito nell’opera d’arte verrà colto totalmente e all’improvviso, giungendo esattamente come l'”illuminazione” teorizzata dalle Filosofie Zen.