Ogni artista ha la sua Musa ispiratrice: questo si dice, almeno…

Luogo comune, o verità indiscutibile?
Innanzitutto, “cosa” è, per un artista, una Musa?
Partendo dal presupposto che l’Arte tutta sia espressione vivente e testimonianza del “movimento” emozionale, che fa vibrare l’anima, risulta facile ipotizzare che per Musa possa intendersi l'”origine” e al contempo il “punto focale” dello slancio creativo che guida l’attività dell’artista.

Intendiamoci: non necessariamente un artista, per “produrre” deve riferirsi a quell’elemento “esterno”, che definiamo “Musa”, ma è evidente che un’Opera nata sull’onda di sentimenti vissuti realmente, nel quotidiano palpitare di un coinvolgimento emotivo concreto, abbia una “densità” maggiore.

La Musa è per l’artista (uomo o donna che sia, come è stato illustrato in altri post), uno slancio ulteriore, una chiave d’ascolto in più, che lo aiuta ad indagare meglio e più in profondità, il “messaggio” che verrà fissato nell’Opera compiuta.