Il dato certo è l’esistenza dello Spazio, concepito nelle sue tre dimensioni (lunghezza, larghezza, profondità); il dato conseguente è la (presumibile), esistenza del Tempo, egualmente individuato nelle sue tre manifestazioni (passato, presente, futuro), così come teorizzato da Einstein, nella sua teoria della Relatività Ristretta, nel 1905.

Un punto fermo nello spazio, individuato e considerato in sé, può essere sovrapposto esattamente all’esperienza temporale che definiamo presente; lo stesso punto, se riferito ad un secondo punto, collocato tenendo conto di una precisa direzione di moto (vettore), può considerarsi, di volta in volta, passato e/o futuro.

I concetti secondari di passato e futuro, quindi, necessitano sempre di un preciso punto di riferimento (presente), dal quale partire, così come i concetti spaziali di moto avanti/indietro, hanno bisogno di un punto di raffronto, per poter essere individuati.