Abbandonare il desiderio di “cercare”, significa “aver trovato”., smettere di voler “capire”, vuol dire “aver compreso”.

Si raggiunge l’essenza dell’esistenza, considerando il “non-essere”; l’essenza della comprensione, attraverso il “non-sapere”. Nell’ignoranza è l’origine della conoscenza; nel vuoto, l’origine dell’esistenza.

Nello Zen, l’illuminazione (il risveglio: Satori), non arriva mai un po’ per volta, o per gradi: chi pratica lo Zen (Zazen), vi giunge all’improvviso, senza aspettarselo, spesso a seguito di eventi del tutto banali, del tutto insignificanti.
“Rendersi conto” (Satori), rende il praticante Zen “libero”, del tutto svincolato dai “limiti/obiettivi”, che nella vita di tutti noi hanno nomi e “valori” ben precisi: successo, potere, possesso…
Vero! Grazie
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