“Sbagliando si impara!”: è tutto dannatamente vero…Commettere un errore; riconoscerlo e trovare l’umiltà di “tornare indietro”, per porvi (quando possibile), un rimedio, costituisce da sempre una preziosa “scuola di vita”.
Un uomo si forma attraverso le proprie esperienze: è risaputo.
Ma c’è un’altra “scuola” in grado di forgiare un uomo nel carattere, nel morale, nella capacità di sfruttare al meglio la proprie attitudini; una “scuola” che identifica nella resilienza, il suo insegnamento “di punta”: questa “Università” della vita è costituita dalle avversità.
Affrontare ed attraversare i problemi (spesso anche molto seri, purtroppo), che la vita ci presenta, ci costringe, nostro malgrado, a mettere in campo tutte le risorse interiori di cui disponiamo, mettendo a nudo la “verità” del nostro “essere”: ciò che “siamo”, non sempre coincide con ciò che “crediamo” di essere…

É solitamente un percorso interiore che conduce alla conoscenza di noi stessi e che, molto spesso, finisce per sorprenderci, mettendo in luce qualità (o debolezze), che non sapevamo di avere, ma che, una volta individuate, sapranno “lavorare” al nostro fianco.
Un “Ciclo di Studi” attraverso il quale, soprattutto, si faranno propri concetti fondamentali, per lo spessore di un essere umano: solidarietà e altruismo.
“C’è solo una strada che porta gli uomini alla vera grandezza umana: la dura scuola delle sventura.”
A. Einstein