Un tempo lavorare la lana con i ferri o creare merletti ed accessori con l’uncinetto era un passatempo od una necessità per creare capi utili all’economia familiare.
Oggi dopo svariati studi e ricerche questa pratica viene annoverata come una vera e propria terapia contro numerosi malesseri.

Vediamo meglio nel dettaglio: è dimostrato che l’essere obbligati a tenere le mani in movimento permette di riscaldarle e ridurne la rigidità diminuendo così i dolori dell’artrite; nei bambini, questa pratica aiuta nel migliorare la calligrafia rendendoli più abili. I piccoli movimenti del passare il filo di lana da una parte all’altra e puntare l’ago o l’uncinetto in un particolare punto sollecita la concentrazione migliorando la coordinazione cerebrale.

Veder crescere sotto i propri occhi un lavoro, porsi l’obiettivo di portarlo a termine è qualcosa di molto gratificante, aumenta quindi l’autostima.
Tutto il corpo è indotto ad una sensazione di relax dove la tensione muscolare si allenta e la frequenza cardiaca si riduce con il conseguente abbassamento della pressione sanguigna.
Herbert Benson, docente di medicina all’Università di Harvard (Stati Uniti) non ha dubbi sui benefici della lanaterapia e dopo approfonditi studi a riguardo, ha persino pubblicato un libro; “The relaxation response” nel quale afferma che il segreto del lavoro a maglia starebbe in due aspetti: la ripetitività del gesto richiesto, in grado di abbassare i livelli di epinefrina e norepinefrina, sostanze che il nostro cervello produce quando è sotto stress, e il tintinnio dei ferri che, paragonabile a un un “mantra rilassante”, stimola la zona prefrontale della corteccia cerebrale, cioè quella abilitata ai pensieri superiori, e ci permetterebbe di astrarre il cervello dalle preoccupazioni.

Ma è meglio lavorare ai ferri o all’uncinetto? Anche in questo caso ci vengono in aiuto studi effettuati in Australia ed in Gran Bretagna dai quali è emerso quanto segue: nonostante il lavoro a maglia sia un’attività bilaterale (per fare le maglie si usano due “aghi”, ovvero i ferri) e l’uncinetto sia un’attività unilaterale (per lavorare all’uncinetto si usa un solo uncino), i benefici ottenuti sono molto simili.
Tenuto conto che anche la moda strizza l’occhio al tricot, come dimostrato dalle recenti passerelle, perché non provare?
Confermo! Lo facevo anni fa, ma ho dovuto smettere perché la postura di ferri e uncinetto era terribile per i miei problemi di cervicale!
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Proprio vero! anche a me è capitato in un momento difficile della vita di immergermi tra i ferri ed i gomitoli, in quell’arte che la mia mamma mi aveva passato. Per lei all’epoca era una necessità, per me è stato un rifugio per l’anima, un continuo dipanare i grovigli che avevo in testa. Ha funzionato, ora va molto meglio, lavoro, studio e continuo ad apprendere, a crescere. Grazie alla lanaterapia
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Sono contenta che le cose per te stiano andando meglio. Credo molto nella lanaterapia
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