Che “aiuto” ci offrono i sogni?
Immenso…: sono mani protese verso di noi, che arrivano direttamente dal cielo; da quel cielo che immaginiamo; da quel cielo che “siamo”…
Sono “isole” segrete, di cui non v’è traccia sulle carte nautiche, sulle quali, provvidenzialmente, giungiamo quando facciamo “naufragio”, nel mare “grosso” della vita, che quando gonfia le sue “onde”, atterrisce anche il marinaio più consumato…

A volte ci piace coltivare sogni improbabili, arditi, di cui, più o meno consapevolmente, intuiamo la difficile realizzazione…
Ma questo non ci impedisce di coglierne tutta l’energia, la “spinta” interiore capace di sostenerci e, in qualche modo, guidarci nelle nostre giornate.
Per questo, può capitare di sentirci come smarriti (oltre che felici, s’intende…), quando riusciamo a realizzare un “sogno”: come se, d’improvviso, ci venisse a mancare la “meta”, il riferimento del nostro cammino; del nostro procedere “day by day”.

E quando un sogno si realizza, quando, finalmente, smette di portarci in volo sulle sue spalle, ecco che diviene “fragile”; ecco che, allora, si capovolgono i ruoli: non è più il sogno a prendersi cura di noi, ma saremo noi a tenerlo stretto, al sicuro, nelle nostre mani…
Parole sante, devo dire che i tuoi articoli sanno sempre dare una giusta prospettiva degli argomenti.
Cpomplimenti!!
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Ma grazie.
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Ti ringrazio di cuore. Cerco sempre di… centrare la questione!
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E ci riesci egregiamente!!
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