Un recente post ci ha guidato in un’interessante indagine su un tema accattivante: la creatività.
Qualche riflessione, si impone…
Potremmo inquadrare la creatività come un processo di “metabolizzazione”, per larga parte inconscio, compiuto dalla sensibilità (= attitudine all’ascolto), di tutte le nostre esperienze.
In altre parole: ciò che ci capita, le nostre stesse singole emozioni quotidiane, producono in una mente creativa una sorta di “emanazione interpretativa”, che riconosciamo come “prodotto” (artistico o non-artistico).
Creativi, per larga misura, si nasce; si potranno affinare le “tecniche di ascolto”, ma la scintilla del genio creativo non scocca per tutti.
Ecco che la sensibilità si pone come prezioso alleato dell’abilità creativa, in un connubio strettissimo con la stessa intelligenza.

Le persone creative sono sempre curiose, incontenibili, imprevedibili e, soprattutto, sempre “sul pezzo”: ogni attimo vissuto può rivelarsi inatteso “spunto”. Pensiamo, ad esempio, alla mela caduta in testa a Newton, grazie alla quale egli “pensò” alla gravità…

Siamo grati alle persone creative, perché sanno trasformare una dote personale, in un “dono” per tutti noi.