Tutto dovrà tornare come prima, ma niente (o quasi), potrà restare com’era. Almeno, non in tempi brevi.
É questo il paradosso (quelli di Zenone sembrano bazzecole, al confronto), che si nasconde, in realtà, dietro il sipario della tanto declamata “Fase 2”.
Non si tratterà, si spera, di “cambiare vita”, ma certamente dovremo tutti “riprendere le misure”…
Innanzitutto, come, purtroppo, abbiamo già imparato ad accettare, dai nostri simili, perché non sia mai che, per dirla con Ilaria Palomba, finisca per realizzarsi l’adagio, alquanto sinistro, “Homo homini virus”.
Poi, dal nostro modo (che, forse con eccessiva superficialità, davamo per scontato…), di intendere le libertà fondamentali: di muoverci; di aggregarci; di divertirci, ecc.

E ancora, non credo che ci riuscirà facile imparare nuovamente a guardare con l’ottimismo di un tempo (e stiamo parlando – ahinoi – soltanto di tre mesi or sono!), al nostro futuro più prossimo, e a quello del Mondo, più in generale.

Sconfiggere il virus sarà il primo passo della nostra vittoria (che senza dubbio agguanteremo: questo è certo), ma la vera scommessa sarà cancellarne per sempre la lunga, inquietante ombra nera…