Tempo fa si discuteva sulle innumerevoli “forme” che possiamo dare al pensiero, attraverso la creatività: differenti modi di “raccontare” se stessi e la vita, che possono fare capo a uno stesso individuo (artista).
In effetti, è un tema affascinante, in merito al quale, suppongo, nessuno possa dire una parola definitiva.
La storia dell’Arte (sinonimo di creatività, nel suo senso più ampio), trabocca di personalità geniali, eccentriche, “votate” a convogliare le proprie energie e il proprio talento in una “forma specifica” di “espressione”: scultura, piuttosto che pittura, letteratura, oppure musica, ecc; ma non mancano nemmeno Geni a tutto tondo, vorremmo dire, capaci di eccellere in diverse branche dell’universo artistico: su tutti penso a Leonardo, ad esempio.
L’istinto creativo può trovare libero “sfogo” nel linguaggio dell’Arte, che a sua volta, però, resta inevitabilmente subordinato anche alle “capacità/inclinazioni” proprie dell’individuo, che possono, quindi, “limitarsi” a una tipologia di “realizzazione”, oppure produrne di differenti.

Del resto, che l’Arte sia una raffinata ed eloquentissima evoluzione della “comunicazione”, non lo scopriamo certo noi. Per questo, come, non di rado, ci imbattiamo in individui abili nell’esprimere uno stesso concetto, servendosi di lingue differenti, allo stesso modo non è raro incontrare creativi capaci di assecondare un proprio “impulso/intuizione”, attraverso differenti “mezzi” espressivi.
Un pensiero su “Un’Arte, mille pensieri”