L’aria infuocata del primo pomeriggio sembra immobile; più che assopita: è letteralmente “svanita”, assente… Tutto sembra “bloccato”, avvolto da un’atmosfera irreale, ovattata, conseguenza, forse ovvia, dell’antico connubio tra un’insopportabile afa e l’assordante frinire delle cicale, probabilmente le sole a bearsi di queste temperature insopportabili, ben nascoste lassù, tra i rami.

Eppure, osservando con attenzione le fronde degli alberi (provvidenziali e generosi “dispensatori” di ombroso refrigerio), ci si accorge dell’impercettibile fremito delle foglie; quasi un timido sospiro, un sussurro, un’illusione; traccia della carezza segreta di un vento evanescente, che sembra, però, volerci rassicurare della sua presenza…
L’ottimismo è la fede che porta alle realizzazioni. Nulla può essere fatto senza speranza o fiducia
Helen Adams Keller
Nel “linguaggio” della Natura c’è anche il racconto di ciò che noi stessi siamo; comprendere questo, quindi, significa comprendere la nostra stessa vita… Senza mai dimenticare che l’uomo non è semplicemente “ospite” della Natura che lo circonda, ma ne fa parte, rivestendo un “ruolo” da protagonista…
Ecco, allora, che l’impercettibile carezza di un vento, solo apparentemente assente, tradito dal vago tremore delle foglie, fa pensare alla “carezza” della speranza sul volto della nostra anima; è il provvido conforto dell’ottimismo, che sapremo sempre ritrovare in noi. Soprattutto quando la vita sembra essersi “bloccata”, in circostanze difficili, in attesa di poter riprendere il proprio cammino, nuovamente sospinta da una serena fiducia nel domani.
Verso la piena realizzazione dei nostri progetti più cari…