Capitasse anche una sola volta nella vita, sarebbe già una volta di troppo: ne avremmo fatto volentieri a meno.
Ma purtroppo capita, e senza che ci sia bisogno del nostro “incoraggiamento”…
Le persone che incontriamo e che, per un motivo o quell’altro, iniziamo a frequentare (per lavoro, per svago, ecc.), finiscono, quasi sempre, per aprirsi una breccia nel nostro “muro” di (comprensibile) diffidenza, conquistando, un po’ alla volta, la nostra fiducia, e persino la nostra stima.

Punti di vista in comune; interessi ed esperienze da condividere; giornate da trascorre insieme in ufficio: tante sono le circostanze che possono favorire la nascita di quella che, naturalmente, possiamo definire “amicizia”.
Non è certo cosa da poco, specialmente ai giorni nostri, spingersi a considerare qualcuno un “amico”; ma quando questo accade vuol dire che, da quel momento in poi, da quella persona non ci aspettiamo un “volta faccia”, un “colpo basso”…

Ma, come si dice: “Homo homini lupus!”… E qui torniamo al “purtroppo” d’apertura: per i motivi più diversi, certi individui sono pronti a calpestare in un batter d’occhio tutto ciò che, di buono, si è “costruito” insieme. Ecco, allora che un’amicizia sulla quale magari iniziavamo a fare conto, si frantuma; si discioglie; si trasforma.

Una “metamorfosi” repentina, oltre che, il più della volte, del tutto inattesa.
Infatti ci sorprende; ci tramortisce; ci getta nello sconforto.

E le ragioni di tutto questo?
La casistica al riguardo è piuttosto monotona, ripetitiva: a volte il “colpevole” è un “arrivismo” esasperato, innescato dalla corsa verso un comune obiettivo professionale; altre volte c’entrano le classiche questioni di “cuore”, confuse in un turbine di gelosia e di insicurezze…
Ma è probabile, che alla base di simili (e tutt’altro che infrequenti), comportamenti ci sia l’inconsistenza di un’amicizia (che credevamo tale noi, perlomeno), che, in realtà non è mai esistita veramente….
Errori “prospettici” (o “fregature”, se preferite), che nella vita possono capitare a chiunque: duri da digerire, ma vanno “metabolizzati” alla svelta, per trarne il giusto (e prezioso…), insegnamento.
Ciao! Condivido pienamente ciò che viene detto nel testo.
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Ciao e grazie. Purtroppo sono esperienze in cui possiamo inciampare, nella vita. Nostro malgrado…
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Quante delusioni! Quanta superficialità! Ho il difetto genetico di essere sincera e entusiasta, a volte ho avuto la sensazione di essere stata soppesata e poi scartata per mancanza di credenziali sociali. L’arrivismo si insinua dappertutto, non solo sul lavoro.
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Hai ragione, Silvia. Ma sai cosa ti dico? Ben vengano “difetti”come… i nostri!
Grazie. Un saluto.
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Grazie a te! Buona serata!
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