"Prego, avanti..."
E' da poco stata inaugurata, a Palazzo Morando - Milano, la mostra "Manolo Blahnik - The Art of shoes" che resterà aperta sino ad aprile, prima di fare poi tappa all’Hermitage di San Pietroburgo, a Praga, a Madrid e in Canada.
La mostra è stata curata da Cristina Carillo De Albornoz che ha dichiarato: “Una calzatura di Manolo Blahnik, di primo acchito, è una creazione che ritrae senza una cornice temporale in modo sublime e armonioso la declinazione cromatica per volumi e per forma e, in secondo acchito, rivela tutta la sua artigianalità, qualità e bellezza. Dato che sono anche, spesso, confortevoli, il rapporto tra forma e funzione sfocia in un equilibrio perfetto. Quando si entra nell’universo di Manolo Blahnik, in questo affascinante labirinto, ci si accorge che il suo lavoro diviene arte”.
L'esposizione è articolata in sei sezioni tematiche, 212 paia di calzature e 80 disegni, che Blahnik ha selezionato dal suo archivio privato fra oltre 30 mila modelli ed è incorniciata dalle sale settecentesche di Palazzo Morando, fra affreschi, arredi d'epoca, in un'atmosfera da sogno.
Partendo dai modelli del 1971 ispirate all'arte di Goya e Picasso, passando a quelle realizzate per il film "Marie Antoinette" di Sofia Coppola, arrivando alle ultime linee tutte realizzate con un estro geniale da questo stilista sognatore, che si è sempre avvalso della sapiente collaborazione di artigiani lombardi.
Arte, moda e artigianato sapientemente miscelati per dar vita a manufatti da sogno perlopiù realizzati senza l'uso di pellame, ma in tessuto: raso, sete pregiate, taffetà, satin, velluto, con l'aggiunta di argento, paillettes e strass ed in un caleidoscopio di colori e forme.
Au revoir Monsiuer Blahnik...